DETTAGLI
  1. Alcuni dettagli
  2. Mezzi di trasporto
  3. Mangiare
  4. Gli alloggi
  5. Le spese


Mezzi di trasporto
Muoversi in libertà


L'AEREO
Molte alternative all'aereo per andare di là dall'Atlantico non ci sono, per cui dobbiamo accettare i costi. Fortunatamente abbiamo avuto fortuna e il biglietto è costato meno di quello che pensavamo. Dopo una consistente ricerca andata avanti nei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo 2013, finalmente abbiamo scelto e il 29 Marzo avevamo il biglietto.
La scelta è ricaduta su Air France perchè garantiva le tariffe migliori e le destinazioni più idonee. La città di arrivo e quella di partenza sono state scelte anche in base a quello che i diversi vettori permettevano e a quanto facevano pagare. Air France ci è sembrata la soluzione migliore perché con un solo cambio a Parigi potevamo arrivare a Los Angeles e ripartire da Washington, facendo il coast to coast da ovest ad est che è meglio perché la macchina costa meno. Inoltre i prezzi non ci sembravano esagerati: il biglietto, comprato quasi 6 mesi prima ci è costato 620 Euro a testa, andata e ritorno. Ovviamente anche la data di partenza e di ritorno sono state scelte, entro un periodo che per noi era accettabile, sulla base delle tariffe. Faccio notare che il costo del biglietto di andata e ritorno con aeroporti diversi non costa quanto la somma tra le due tratte di sola andata, ma praticamente meno della metà. Per controllare le tariffe e prenotare il biglietto bisogna utilizzare la funzione "Percorsi complessi" o "Tratte multiple" o equivalenti presente in tutti i siti di tutte le compagnie aeree.
Con Air France, tranne il problema del ritardo descritto nel primo giorno di viaggio, ci siamo trovati bene. E' vero che ci hanno lasciato la valigia a Parigi, ma ce l'hanno portata il giorno dopo al motel senza ulteriori solleciti. Il volo intercontinentale è andato bene e l'aereo è stato molto confortevole, sia all'andata che al ritorno. Un'unica raccomandazione a tutti quelli che voleranno sul Boeing 777 Air France come abbiamo fatto noi. Le file laterali sono composte da 3 sedili fino quasi in coda, tranne le ultime che sono di 2; non scegliete i posti sulla prima fila di due perchè i sedili non sono allineati con i 3 davanti e vi trovate le ginocchia incastrate e dovete stare storti per mangiare e guardare la tv visto che neanche voi sarete allineati con tavolino e monitor. Noi abbiamo avuto la malaugurata idea di pensare che fossero migliori e abbiamo prenotato quei posti per il volo di ritorno, ma anche la fortuna di poterli cambiare lì per lì con altri due liberi (gli unici su tutto l'aereo) in posizione migliore.
Il volo Parigi - Los Angeles è durato poco più di 11 ore ed è stato tranquillo. Air France offre la possibilità di vedere numerosi film, documentari e cartoni anche in Italiano e di ascoltare musica di diverso genere ed i pasti sono accettabili. Alla fine ci siamo annoiati, ma non troppo. Il volo di ritorno è durato meno di 8 ore e alla fine non ci ha annoiato. Riguardo ai tempi, fate attenzione a non prendere, come abbiamo fatto noi all'andata, coincidenze troppo ravvicinate tra di loro, perché rischiate di perdere il secondo volo. L'aeroporto di Parigi è immenso e tra ritardi possibili e spostamenti tra terminal, direi che 3 ore di distanza tra un volo e l'altro sono il minimo per garantire un certo grado di tranquillità.

L'AUTO
Per fare un viaggio on the road noi abbiamo scelto l'auto. Si poteva scegliere la moto, ma noi non siamo motociclisti e comunque, oltre a non essere cosa facile quella di portare o noleggiare la moto, è difficile riuscire a trasportarsi dietro la roba per 24 giorni. Potevamo scegliere il camper ma, oltre a costare un sacco di soldi, ci toglieva il piacere di sperimentare i famosi motel degli Stati Uniti.
A Gennaio 2013 abbiamo iniziato a cercare su diversi siti di noleggio ed abbiamo capito, anche da alcuni viaggiatori che avevano scritto su forum, che fare il viaggio da ovest ad est sarebbe costato meno di auto rispetto al contrario, sia perchè nella maggior parte dei casi il coast to coast viene fatto da est ad ovest, sia perché in California il noleggio costa meno. In particolare, in California non si pagano i guidatori aggiuntivi che negli altri stati fanno lievitare di molto i costi di noleggio. Fatto il biglietto dell'aereo ci siamo subito lanciati nella finalizzazione della ricerca dell'auto e abbiamo optato per l'autonoleggio National che offriva la tariffa migliore. Per l'auto 23 giorni con chilometraggio (o meglio, migliaggio) illimitato, la copertura assicurativa completa (opzionale), il guidatore aggiuntivo (gratis) e le varie tasse, abbiamo speso 865 Euro, che ci è sembrata una tariffa assolutamente vantaggiosa. Ovviamente abbiamo scelto la categoria "Compact" e andando su categorie superiori il costo lievitava; ma noi avevamo bisogno di un'auto per due persone che ci portasse in giro e di nient'altro.
Arrivati all'autonoleggio il commesso ci voleva convincere che dovevamo prendere una categoria superiore perchè siamo grossi e abbiamo da fare molti chilometri: secondo lui ci saremmo stati male in un'auto piccola come quella. C'è voluto un po' per convincerlo che noi siamo abituati alle auto più piccole e che andava bene così. Giunti nel piazzale le auto erano tutte parcheggiate con le chiavi infilate nella portiera e non c'era che da scegliere, ovviamente tra quelle della nostra categoria. Per evitare consumi o dimensioni eccessive abbiamo scelto la nostra Nissan Versa azzurro metallizzato, anche sulla base del colore che si faceva decisamente notare. Chiaramente le macchine che negli Stati Uniti vengono definite Compact da noi sarebbero una o due categorie sopra e verrebbero definite grandi; infatti con la Versa ci siamo trovati benissimo e siamo stati comodissimi.
Viaggiare in auto negli Stati Uniti è fantastico. Anche se di stato in stato qualche regola può cambiare, tutte le regole sono chiarissime e vengono continuamente sottolineate da ricorrenti segnali stradali che ricordano le sanzioni in caso di violazione. Si vede tanta polizia in giro che ferma e fa molti controlli (compreso a noi) e la guida della gente, tranne ovvie eccezioni, è molto più serena. Raramente si sente suonare il clacson e raramente si vede gente che inveisce come capita spesso in Italia. I limiti di velocità sono più rispettati negli USA rispetto all'Italia, anche se non è comunque poca la gente che li supera. Tuttavia i controlli sono più severi e i poliziotti più intransigenti: a noi hanno contestato una dubbia velocità di 78 mph sul limite di 75, risolta comunque con un semplice avviso scritto. Alcune regole del codice della strada sono diverse da noi e vanno conosciute. In particolare, non esistono corsia di marcia e di sorpasso: nelle strade a più corsie, se non diversamente specificato da appositi segnali, ogni corsia è buona per sorpassare, quindi attenzione sia a destra che a sinistra. All'inizio sconvolge e disorienta, poi ci si abitua rapidamente e bisogna stare attenti quando si torna in Italia. Un'altra differenza è che al semaforo rosso si può comunque svoltare a destra se si ritiene che sussistano le condizioni di sicurezza, ovvero se siamo certi che non arriva nessuno da sinistra. Questo in Italia non funzionerebbe perché tutti saremmo convinti che sussistono le condizioni di sicurezza e tutti svolteremmo a destra incuranti del semaforo rosso. Negli Stati Uniti sono un po' più disciplinati su questo aspetto e capita di vedere gente che non svolta a destra con il semaforo rosso perché non se la sente; la cosa sconvolgente è che nessuno dietro suona il clacson o inveisce. Sono tutti più rilassati alla guida, questa è una cosa che abbiamo notato spesso.
La manutenzione delle strade non è il massimo, ma si capisce che non è semplice tenere in perfetto stato chilometri e chilometri di strada in mezzo al nulla. Sicuramente negli Stati Uniti il numero di chilometri di strada pro capite è molto maggiore rispetto all'Italia e quindi anche i costi di manutenzione sono più gravosi. Tuttavia i cantieri sono frequentissimi e molto fastidiosi, perché spesso durano decine di miglia nelle quali vige il senso unico alternato e quindi spesso si deve aspettare, in compagnia dell'operaio "STOP", diverse decine di minuti. Per noi che non avevamo tanta fretta, le fermate in attesa che venisse il nostro turno di impegnare la corsia aperta sono state occasione di dialogo e confronto con operai ed altri automobilisti e opportunità per soffermarci ad ammirare il paesaggio; bisogna solo apprendere e far proprio lo spirito degli automobilisti americani che non si scompongono ed attendono. Attenzione che in corrispondenza dei cantieri le sanzioni per le infrazioni del codice stradale raddoppiano e in alcuni stati investire un operaio costa diversi anni di galera.
Per il resto, le strade degli Stati Uniti, specie nell'Ovest, sono favolose. Sono spesso poco trafficate e immerse in paesaggi mozzafiato che non invitano a schiacciare l'acceleratore bensì a fermarsi ad ammirare. Guidare per ore su strade deserte nelle quali non si incontrano curve per centinaia di miglia può essere stancante, ma è un'esperienza nuova. Sicuramente non c'è pericolo di perdersi perché tutto è ben indicato, anche il singolo ranch o il più piccolo e dimenticato sito turistico e perché in molti luoghi la strada è quella e basta. E' decisamente un'esperienza da provare. Nelle città grandi c'è molto traffico e senza navigatore è facile perdersi e rimanere imbottigliati, quindi si consiglia di procurarsene uno. Noi abbiamo usato il Sygic installato sul mio smartphone Samsung Galaxy S3, che è costato 60 euro con le mappe di tutto il mondo e licenza a vita e che ha funzionato benissimo e si è rivelato uno strumento fondamentale. Il navigatore è stato molto utile anche nelle strade extraurbane per valutare i tempi di percorrenza; la nostra percezione delle distanze, infatti, negli Stati Uniti non funziona perché là è tutto molto più grande e ciò che nella mappa sembra vicino può invece essere lontanissimo e richiedere molte ore di strada. Attenzione quindi a calcolare bene le tempistiche, pena il ritrovarsi di notte in mezzo al nulla, e negli Stati Uniti il nulla può durare molti chilometri.

LA BENZINA
La benzina merita un trattamento a parte perché è una cosa particolare. Dico benzina e non carburante in genere, perché negli USA il gasolio è roba da camion, le auto usano tutte la benzina, anche quelle che hanno un motore di cilindrata 8000 che sono tante. Tanto costa poco. La benzina costa dai 4 dollari al gallone della California ai 2 dollari al gallone degli stati del centro ed est. Visto che un gallone sono circa 4 litri ed un dollaro sono circa 0,75 Euro, a noi la benzina è costata tra i 75 centesimi e i 37 centesimi di Euro al litro. In 8500 km abbiamo speso 300 Euro di benzina, ovvero assolutamente niente per noi che siamo abituati agli esorbitanti costi del carburante in Italia.
Costa poco, ma te la fanno sudare. Stranamente il primo rifornimento di benzina, fatto nello Yosemite NP in situazione di emergenza riserva è andato liscissimo e siamo riusciti a fare il pieno semplicemente inserendo la carta di credito. Dopo abbiamo capito che era solo fortuna che è ricapitata raramente. In molti posti la macchinetta per il pagamento, dopo l'inserimento della carta di credito, chiede lo "ZIP Code", che ovviamente noi non abbiamo perché non risiediamo negli USA. Nei momenti più fortunati digitare un codice casuale (tipo il CAP di casa mia) ha funzionato benissimo, mentre nei casi peggiori non ha funzionato e ci è stato negato il pagamento. Andare dal gestore del distributore è un terno al lotto, perché ognuno fa un po' come gli pare. Qualcuno ci ha concesso di fare il pieno e poi di pagare, mentre la maggior parte vuole essere pagata prima che si faccia il rifornimento. Alla domanda "Ma io volevo fare il pieno" una tizia ha risolto il problema con una stima. "Che macchina avete?". "Quella!". "Quanto vi segna il serbatoio?". "Circa un quarto". "Allora ci andranno circa 25 dollari". Alla fine aveva quasi ragione, ci siamo andati vicini. In qualche caso non siamo riusciti a pagare neanche prima perché niente, né la macchinetta automatica né la cassa umana, ci accettava nessuna delle 4 carte di credito che avevamo in tutto e abbiamo dovuto cambiare distributore sperando di riuscire prima o poi. Una volta siamo stati davanti alla pompa per mezz'ora per capire che cosa fosse il "nozzle", dato che il monitor ci diceva "lift nozzle to start": era la staffa che sorregge la pistola della pompa e che andava sollevata per attivare la pompa ma ci siamo arrivati solo con l'aiuto della signora che gestisce il distributore. Credo che fare benzina sia stata l'unica cosa che a volte è riuscita a farci innervosire e invidiare casa; nessun distributore negli Stati Uniti è uguale all'altro ed ogni volta bisogna capire le regole prima di riuscire a fare riforimento, ammesso che poi ci si riesca. Ma ne vale la pena, perché ogni volta che si fa il pieno e si va a pagare, pronti alla solita batosta dolorosa, ci rendiamo conto con immenso sollievo che non siamo in Italia.

I MEZZI PUBBLICI
Dato che avevamo la macchina, la nostra esperienza di mezzi pubblici negli USA è stata piuttosto ristretta e circoscritta alle città di Los Angeles e San Francisco; non possiamo quindi definirci esperti. La metropolitana di Los Angeles, che abbiamo preso per due giorni avendo il motel vicino ad una fermata della linea rossa che collega la Downtown agli Studios di Hollywood, è molto efficiente e pulita. L'unico problema è capire il sistema di tariffe e riuscire a trovare il modo di fare il biglietto. Fotunatamente negli Stati Uniti, specie nel West, la gente è molto disponibile e se ci si mostra anche leggermente in difficoltà passano pochissimi secondi prima che qualcuno offra il suo aiuto spontaneamente. Nel nostro caso, dopo meno di 10 secondi di perplessità di fronte al tabellone delle tariffe, una signora si è offerta di farci il biglietto spiegandoci come si doveva fare. A Los Angeles il biglietto è fisicamente rappresentato da una Smart Card sulla quale vengono di volta in volta caricate le autorizzazioni ad effettuare le corse; se non si possiede la Smart Card la prima cosa da fare è pagare un dollaro per farsela rilasciare dalla macchinetta, più il prezzo del biglietto desiderato. Noi abbiamo fatto il biglietto per un giorno, come suggerito dalla signora, ed abbiamo pagato 6 dollari in due; visto il numero di corse che abbiamo fatto, alla fine ci è convenuto. Abbiamo usato la linea rossa per andare nella Downtown, poi ad Hollywood, poi agli Studios, poi di nuovo ad Hollywood ed infine al motel e tutti gli spostamenti sono stati rapidissimi e comodissimi.
Altro tipo di esperienza è stata invece quella vissuta a San Francisco, dove il nostro alloggio si trovava in un quartiere periferico e piuttosto degradato. Per raggiungere il mare e la downtown dal motel abbiamo preso per due giorni consecutivi la linea 14 che percorre tutta Mission Street e che offre un servizio senza dubbio efficiente, puntuale e comodo. Il problema risiede nella popolazione di quelle periferie che mostra un livello di inciviltà piuttosto marcato per cui, nonostante l'evidente sforzo del servizio di trasporti per mantenere puliti gli autobus, la sporcizia regna sovrana. La nostra prima corsa sulla linea 14 ci ha mostrato diversi esempi del grado di civiltà raggiunto. Una ragazza dall'aria poco raffinata è salita ad una fermata masticando vistosamente una gomma, si è seduta, ha appiccicato la gomma sul retro di un seggiolino ed ha sputato a terra, sull'autobus. Prima di arrivare alla nostra fermata, dietro di noi abbiamo ascoltato una rissa verbale ad alto volume, che però ci siamo ben guardati dall'osservare e quindi non abbiamo capito un granché di cosa stesse succedendo. Oltre a queste cose, una quantità di personaggi sinistri e dalla discutibile igiene personale si sono susseguiti intorno a noi. Comunque, il giorno dopo eravamo già ambientati e nonostante l'ambiente particolarmente poco ospitale, ci siamo addirittura addormentati per buona parte dei 45 minuti di tragitto. Trovare il biglietto dell'autobus è stato un problema ed abbiamo dovuto girare un po' e chiedere in diversi negozi, ricevendo indicazioni spesso complicate da capire o sbagliate. Sul sito dei trasporti della città di San Francisco avevamo individuato il negozio più vicino a noi che vende biglietti, ma quando ci siamo andati abbiamo scoperto che i biglietti non li vendeva in realtà, quindi ci siamo messi alla ricerca. Alla fine, comunque, ce l'abbiamo fatta ed abbiamo acquistato i biglietti per la modica cifra di 4 dollari in due, andata e ritorno.
Altro mezzo che abbiamo provato, anche se tanto pubblico non è, è il traghetto per Alcatraz compreso nella visita all'isola. Direi che merita assolutamente per la qualità del servizio ma soprattutto per la splendida visuale sulla baia che si ha dal mare e per l'interessante tour al penitenziario.