IL VIAGGIO
  1. On the road
  2. La mappa del viaggio
  3. Preparazione

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La preparazione
Un lungo viaggio prima del viaggio


Se è vero che l'importante non è mai la meta in sé ma il viaggio per raggiungerla, allora questo vale anche quando la meta è il viaggio stesso. Dal Dicembre del 2012, quando l'idea del coast to coast era solo poco più che un sogno, fino al giorno in cui siamo partiti, ben 10 mesi dopo, il percorso di preparazione all'avventura che avremmo vissuto è stato esso stesso un viaggio emozionante. Ancora oggi, ad alcuni mesi di distanza dal ritorno dagli Stati Uniti, il ricordo di quel periodo di fervente attesa, di sogni, di tappe raggiunte una ad una per completare l'opera, suscita forti emozioni ed una piacevole nostalgia. Ogni cosa che in quel periodo abbiamo fatto ci ricordava che stavamo per realizzare un sogno e ci riportava ogni volta, inevitabilmente, alla consapevolezza che tutto stava ruotando intorno a quello. La preparazione al viaggio è stata quindi molto di più che il semplice susseguirsi di azioni finalizzate a sbrigare le pratiche necessarie; anche grazie a quelle azioni, che hanno fornito di volta in volta lo spunto per rinnovare l'entusiasmo, il percorso verso la partenza è stato una continua celebrazione dell'impresa che stavamo per compiere e la preparazione al viaggio è diventata la creazione in noi e negli altri di una lunga serie di aspettative e visioni.
Nonostante il ricordo sia ormai abbastanza lontano, cercherò di ripercorrere le tappe principali e raccontare quello che è stato il percorso di ricerca e preparazione che ci ha accompagnato fino al giorno della partenza. In alcuni passaggi questo percorso è stato condiviso su Facebook con il resto del mondo, un po' per rendere partecipi tutti gli altri, un po' per creare aspettativa ed un po' per provocare invidia. Massimo, che era sempre stato riluttante ad avere un proprio account su Facebook, ne ha aperto uno nell'Aprile del 2013 proprio per iniziare il percorso di condivisione del viaggio, che sarebbe andato avanti fino a dopo il ritorno dagli Stati Uniti.

DAL SOGNO ALLA REALTA'
Era il Novembre del 2012 e ormai l'idea di andare negli Stati Uniti premeva forte per uscire dai sogni e rovesciarsi nella realtà. Iniziammo a parlarne io e Massimo, partendo prima dall'idea di New York - Cascate del Niagara e valutando poi tutte le possibilità. Ma quando io ventilai l'idea del coast to coast, quella pulce si insediò nelle nostre menti e non ci fù più modo di cacciarla. Anche quando, ragionando razionalmente, cercavamo una soluzione che fosse meno folle, quel virus si attivava e rimpiazzava le idee con una sola opzione: coast to coast, coast to coast. Passate le feste e iniziato il 2013 ormai quella piccola malsana pulce di qualche mese prima aveva colonizzato tutto e il sogno che ognuno di noi aveva da tempo non poteva che essere traghettato verso la concretezza delle azioni per realizzarlo: va bene, facciamo questo coast to coast, costi quel che costi, come se il nome stesso ci volesse rimarcare il concetto. Decidemmo che soldi e ferie non potevano essere un impedimento e che a Settembre avremmo trovato il tempo. Io stavo per laurearmi, l'avrei fatto a Maggio e non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo e Massimo non sapeva se avrebbe visto il contratto di lavoro rinnovarsi o se sarebbe stato disoccupato. Incerti del futuro la decisione migliore fu porre noi stessi una certezza, l'unica in quel momento: saremmo andati negli Stati Uniti a Settembre.
A Gennaio, quindi, quando ormai nulla poteva convincerci a cambiare idea, iniziammo a cercare di capire come costruire il nostro viaggio. Cominciammo a cercare idee su internet sfruttando i racconti e i consigli di chi aveva già compiuto l'impresa e motivandoci sempre di più grazie alle esperienze raccontate dagli altri. Era un sistema che tendeva a divergere: presi dall'entusiasmo cercavamo spunti e suggerimenti i quali, a loro volta, accrescevano il nostro entusiasmo aumentando il desiderio di cercare spunti per costruire quello che ormai sarebbe stato certamente il nostro viaggio. Abbiamo scoperto che, siccome tutti fanno il coast to coast dalla costa est a quella ovest, farlo al contrario comportava minori costi per il noleggio della macchina. Abbiamo capito che dormire negli Stati Uniti sarebbe costato relativamente poco, specialmente se riuscivamo a prenotare gli alloggi per tempo. Ci siamo resi conto che il prezzo dei voli non era poi così eccessivo. Alla fine, tutti questi studi hanno portato alla definizione del luogo di partenza e quello di arrivo, individuati sulla base dei costi dei voli e del noleggio. Avremmo fatto Los Angeles - Washington DC. I racconti degli altri, le recensioni e le nostre ricerche hanno poi contribuito ad individuare una ad una tutte tappe del viaggio e a costruire l'itinerario.
Era il Venerdì Santo, il 29 marzo del 2013 e ormai tra di noi stavamo parlando da mesi solo di questo viaggio, tanto che intorno la gente cominciava a sopportarci poco, inconsapevole del fatto che invece avrebbe dovuto avere pazienza ancora per molto, molto tempo. Di rientro dalla serata alcolica tipica del Venerdì sera, svoltasi in centro a Pisa, alle 3 di notte ci mettiamo davanti ad un computer e compiamo il passo ormai studiato e pianificato da giorni: compriamo il biglietto dell'aereo. Sicuramente l'alcol ci ha spinti a fare questo passo azzardato, ma ormai era inutile pensarci; avevamo il biglietto e non potevamo più tornare indietro, il viaggio andava organizzato.

SIAMO IN BALLO, BALLIAMO!
Ora che il biglietto era fatto e l'itinerario stabilito, dovevamo pensare ad alloggi e mezzo di trasporto, ma non sarebbe stata affatto una fatica. L'organizzazione del viaggio è stata guidata e sospinta dall'entusiasmo che dominava le nostre giornate e cercare su internet le diverse opzioni era un divertimento che ci ha appassionato fino al completamento di tutto l'itinerario.
Riguardo alla macchina da noleggiare, la scelta è ricaduta sull'agenzia "National" che offriva i prezzi più bassi. Abbiamo scelto di prendere un'auto di categoria "compact" per non esagerare col costo del noleggio e con il consumo di carburante. Dopo una breve ricerca, perché oramai eravamo informatissimi su tutte le possibilità, il 9 Aprile avevamo già prenotato l'auto con tutti gli accessori compresa l'assicurazione completa e il guidatore aggiuntivo (che in California non costa nulla!).
Per gli alloggi abbiamo fatto alcune scelte. La più importante era quella di evitare gli hotel veri e di lusso a favore dei motel economici. Il motivo non era solo il risparmio che, comunque, costituiva un aspetto importantissimo, ma anche quello di riuscire a vivere il più possibile un'esperienza di contatto con la cultura e la realtà degli Stati Uniti che è un paese di viaggiatori. Abbiamo capito che i motel, oltre a costare poco e ad essere diffusissimi, sono una parte importante della cultura americana e non esiste un viaggio serio negli Stati Uniti se non si dorme nei motel. La seconda scelta è stata quella di effettuare la ricerca e la prenotazione di tutti gli alloggi tramite un solo intermediario, nel nostro caso Booking.com, in modo da poter avere tutto in un unico formato e un unico interlocutore. Le recensioni delle strutture ricettive le abbiamo lette tutte, ma spesso solo per curiosità e per farci due risate, perché alla fine non ci è mai interessato il comfort, ma solo l'ubicazione e quanto ci stimolava il luogo scelto. Spesso addirittura i commenti negativi ci hanno invitato a scegliere proprio la struttura in questione perché, per esempio, la presenza di ragni che altri vedevano come un difetto a noi dava la sensazione di essere proprio in un posto sperduto, come quelli che sognavamo, ed era un valore aggiunto. Quando, poi, non riuscivamo a decidere tra due o più motel da noi ritenuti idonei, la presenza di coltelli e forchette nelle vicinanze ha determinato la scelta finale, perché uno dei punti essenziali del nostro viaggio era, ovviamente, il cibo.
I mesi di Aprile e Maggio sono stati caratterizzati dalla ricerca degli alloggi e dallo scambio di email fra me e Massimo per informarci a vicenda delle scoperte fatte. Prima della fine di Maggio tutti gli alloggi erano stati prenotati e alcuni, come il Circus Circus di Las Vegas o il Ranch Motel di Olancha, ci sembravano delle conquiste notevoli, come poi si sono effettivamente dimostrate.
Non per fare pubblicità, ma Google Maps e Booking.com si sono rivelati due strumenti formidabili senza i quali, probabilmente, avremmo avuto molte difficoltà in più. Questo vale soprattutto con il senno di poi quando, tornati dal viaggio, abbiamo avuto modo di constatare che la nostra organizzazione è stata veramente impeccabile e che il viaggio è filato liscio, ben oltre le migliori aspettative.

NON CI DIMENTICHIAMO DEI DOCUMENTI
Generalmente la parte di produzione dei documenti e delle pratiche per il viaggio è considerata una cosa noiosa, che va fatta per forza ma che è fastidiosa. Nel nostro caso siamo riusciti a rendere divertente ed entusiasmante anche questa parte, perché ogni passaggio realizzato l'abbiamo vissuto e celebrato come una conquista ed è stato occasione per festeggiare, anche in modo molto concreto, l'avvicinamento alla partenza. Passaporto, ESTA, patente internazionale, assicurazione sanitaria e prenotazioni per Alcatraz sono stati i principali simboli del progresso della preparazione e la loro produzione si è perfettamente integrata nella nostra vita quotidiana pre-partenza, che da tutte queste cose ha acquisito un considerevole valore aggiunto.

Foto
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