Quindicesimo Giorno - 30 Settembre 2013
Santa Fe
"Chi non viaggia non conosce il valore degli uomini." (Proverbio Arabo)
"La Villa Real de la Santa Fé de San Francisco de Asís", abbreviata comprensibilmente in Santa Fe nel corso della storia, è il più antico insediamento europeo in suolo
statunitense ad ovest del Mississippi. Fondata nel 1610 dagli Spagnoli, Santa Fe è la capitale attuale del Nuovo Messico e la più antica tra le capitali federali degli Stati Uniti.
La giornata di oggi è dedicata alla visita di questa storica cittadina che trasmette un senso di tranquillità già da quando siamo arrivati. Prima però è assolutamente necessario
provvedere a fare il bucato perché siamo ormai ad oltre metà viaggio e la biancheria e le magliette pulite scarseggiano. Per evitare che i nostri bagagli pesassero troppo, infatti,
avevamo previsto di portare una quantità di roba tale da dover fare almeno due lavaggi durante il viaggio: ora siamo al secondo, necessario. Prima di raggiungere la lavanderia ci
mettiamo alla ricerca dello Starbuck's avvistato la sera prima che troviamo dopo un po' di sù e giù su Cerrillos Road, la strada principale della periferia. Con molta calma
ci concediamo una colazione a base di muffin e caffè americano e sfuttiamo la rete wifi per farci sentire dal resto del mondo, per poi avviarci verso la lavanderia.
Mentre attendiamo che la lavatrice completi il suo lavoro, una signora del luogo ci avvicina per chiederci di dove siamo e ci racconta anche un po' la sua vita; ci dice che vive
a Santa Fe perché la vita costa meno, perché lei viene dalla California ma da quando si è separata per lei laggiù la vita era diventata insostenibile. Ci racconta un po' di cose e
poi ci lascia per andare a prendere un caffè, promettendoci di portarci, al suo ritorno, una cartina di Santa Fe. Passiamo dalla lavatrice all'asciugatrice e la signora torna con
la cartina per spiegarci tutte le attrazioni e le cose interessanti di Santa Fe, con una velocità che ci permette di capire appena la metà delle cose che dice; ma siamo comunque
appagati (e anche un po annoiati) da tutta quella spiegazione e appena possibile salutiamo la signora. Pieghiamo i vestiti, li imbustiamo e saliamo in macchina per dirigerci
verso il centro della città che dista giusto un paio di chilometri; come suggerito dalla signora e dalla receptionist imbarazzata la sera prima, troviamo posto nel parcheggio
della stazione della città. Dalla stazione si capiscono le dimensioni e della città, che conta appena 70 mila abitanti e si vede già il poco movimento che c'è. La stazione è
piccola e i treni che arrivano sono pochi: Santa Fe non è infatti un luogo di passaggio per andare da qualche altra parte, ma è solamente la destinazione per sé stessa. Non ci sono
passeggeri in giro e non ci sono senzatetto o mendicanti come nelle altre stazioni. Insomma, è un luogo che sembra molto poco frequentato.
Con il cielo limpido sopra di noi, un bellissimo sole ed una temperatura ideale, facciamo un giro in città, partendo da quella che è la più antica chiesa cattolica degli
Stati Uniti: la chiesa di San Francesco di Assisi. Visitiamo la chiesa e il resto del centro che è tutto in stile Pueblo e infonde la sensazione di essere proprio nel 17° secolo.
Nei negozi di souvenir ci sono tante cose, tra cui le particolari e caratteristiche maschere della tradizionale festa messicana del Giorno dei Morti che a Santa Fe è molto sentita.
Troviamo anche grandi quantità di peperoncini piccantissimi venduti a interi cesti o a enormi corone come quelle dei fiori, in quantità tale da rendere impossibile l'idea che
avevamo di comprarli per portarli a casa. Presto arriva l'ora di pranzo ed entriamo in modalità ricerca di un posto dove mangiare, che troviamo sulla strada principale. Al
ristorante "San Francisco Street Bar&Grill" prendiamo del cibo tipico del Nuovo Messico che, ovviamente, è piccantissimo, ma anche molto buono, accompagnato da della buona birra.
Dopo pranzo facciamo un altro breve giro nel piccolo centro di Santa Fe e decidiamo di rientrare in motel, per riposarci e uscire poi di nuovo nel tardo pomeriggio. Cerchiamo
infatti di sfruttare questa giornata tranquilla in questo luogo rilassante per riposarci un po', viste le fatiche dei giorni passati e visto quanto ci aspetterà nei giorni prossimi.
Durante il pomeriggio apprendiamo dalla TV una notizia di cui non sapevamo nulla: stiamo rischiando lo shutdown del Governo Federale degli Stati Uniti. Se entro la sera alle 24 il
Consiglio degli Stati Uniti non riesce ad approvare il bilancio per il nuovo anno fiscale che inizia appunto il primo Ottobre, tutte le attività non critiche del governo federale
sarebbero sospese, compresi i parchi ed i musei nazionali. La nostra fortuna è che abbiamo già visitato tutti i parchi nazionali previsti nel viaggio ad eccezione delle sabbie
bianche di Alamogordo, per le quali eravamo comunque ancora idecisi se valesse la pena di fare una deviazione. Per noi quini questo evento non cambiava molto, se non
per la chiusura dei musei di Washington, ma per il popolo degli Stati Uniti e soprattutto per i dipendenti del governo probabilmente costituiva un grosso problema. Seguiamo quindi
alla TV l'evolversi della situazione, il cui esito comunque sarebbe stato definitivo solo allo scadere della mezzanotte.
Usciamo di nuovo intorno alle 19 per fare un giro in centro, aspettandoci un po' di vita serale. Parcheggiamo di nuovo la macchina alla stazione, che dista 20 minuti a piedi dal
centro della città e ci incamminiamo, per scoprire man mano che ci avviciniamo che a quell'ora Santa Fe è completamente deserta e in giro non si vede nessuno, se non qualche
personaggio poco raccomandabile. E' ora di cena ma nessun ristorante del centro ci attira abbastanza, anche perché non abbiamo moltissima fame. Rassegnati alla tristezza della
vita serale-notturna di Santa Fe riprendiamo la macchina e facciamo un giro per le strade della città per poi ripiegare su Denny's che è sempre una certezza ed è sulla strada
verso il nostro motel. Dopo una cena leggera a base di insalata e frutta rientriamo in camera a sistemare le nostre cose, aggiornare i conti e sistemare le foto, in attesa della
mezzanotte ch ci darà la risposta sulla questione della giornata: shutdown o non shutdown? A mezzanotte scopriamo che per la prima volta negli ultimi 17 anni, il Governo Federale
degli Stati Uniti chiude e insieme a lui tutti i parchi ed i musei nazionali. Non è una bella cosa, ma almeno ci risolve il dubbio sul parco di Alamogordo: domani non ci passeremo
ed andremo direttamente a Roswell.
Condivisione della giornata su facebook:
Quindicesimo giorno: il reality "in due negli USA" continua con colpo di scena. Oggi giornata rilassante nella piccola, tranquilla e carina capitale del New Mexico.
Dalle foto abbiamo appena scoperto che anch'io ero vestito da Santa Fe oggi ma, giuro, è un caso! Purtroppo però la giornata non è stata altrettanto tranquilla per tutti qui.
Da questo momento infatti, mezzanotte di Washington, è scattato lo "shutdown" del governo degli Stati Uniti perché il consiglio non è riuscito ad approvare la legge bilancio
entro la chiusura dell'anno fiscale: tutti gli uffici federali del paese, ad eccezione delle attività critiche, sono stati chiusi con effetto immediato
(si parla di 800000 dipendenti a casa). E' curioso che l'azienda Governo Federale degli Stati Uniti chiuda per la prima volta negli ultimi 17 anni proprio quando siamo noi qui;
come ogni cittadino americano, anche noi abbiamo seguito la vicenda e il countdown alla TV sperando invano che la questione si risolvesse.
Il nostro viaggio di domani prosegue quindi direttamente verso la meta della giornata, la cittadina di Roswell (chi non sa perché è famosa?), saltando la programmata visita al
White Sand National Park di Alamogordo, che sarà ovviamente chiuso. Niente di male, considerando la fortuna che abbiamo avuto riuscendo a visitare tutti gli altri parchi appena
in tempo!
Adesso film in inglese alla TV e poi riposo, in preparazione alla giornata di domani nella quale ci "alieneremo" dai problemi del mondo...
|